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La chiesetta di San Martino
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La Chiesetta di San Martino, orientata verso Est, risale all’epoca Ottoniana, circa 10 secoli fa, e per questo presenta uno stile romanico. Inizialmente era utilizzata come battistero e fino al secolo scorso anche come cappella cimiteriale del vicino camposanto.
Il tetto è a spioventi con tegole lignee. La facciata è a capanna, cinta da pilastri appena affioranti dalla superficie muraria e presenta un piccolo frontone triangolare dipinto (protetto da una tettoia pensile a tre falde) e un portale architravato sul quale vi è inciso lo stemma della famiglia Scopoli.
Nelle fiancate sono presenti vari contrafforti e nella parete Sud sono presenti due dipinti ottocenteschi. Quello di destra raffigura il battesimo di Gesù (di Leonardo Capochiesa da Tonadico) mentre quello di sinistra raffigurante la Madonna e San Giovanni fa da sfondo ad un grande Crocifisso in legno. Fra le due opere è collocata la data 1559 e lo stemma della famiglia Welsperg.
L’interno della chiesa è ad un’unica navata illuminata da due finestre aperte sul lato meridionale, conclusa con un’abside semicircolare preceduta da un arco a tutto sesto, ornata da archetti pensili dipinti e ripartita da semicolonne con capitelli cubici.
Sulle pareti conserva frammenti di pregevoli affreschi, un soffitto ligneo a cassettoni (realizzato nel 1674 da Giorgio Moena), una vasca battesimale in pietra e un reliquario incastonato nell’altare.
Entrando, a sinistra si può osservare il Giudizio Universale e una rappresentazione di San Martino, il quale dà il nome alla chiesa. A destra in alto invece, è osservabile l’Arcangelo Michele intento a schiacciare Satana.
Nell’abside si scorge Cristo Salvatore circondato dai simboli degli Evangelisti e da alcuni apostoli.
Negli anni novanta, il Comune di Fiera di Primiero ha restaurato questo edificio dal punto di vista della staticità. Nel 1999 sono stati eseguiti gli scavi archeologici che hanno messo in evidenza la stratigrafia dei pavimenti, le tombe cinquecentesche e manufatti metallici e ceramici. Successivamente, riassestando l’altare originale, è stata ritrovata una nicchia con una pergamena e delle ossa.
Raggiungi sopra la chiesetta la “Canonega Vecia” e inquadra il prossimo codice QR.