PALAZZO DELLE MINIERE

un palazzo importante

Palazzo delle Miniere

a Fiera di Primiero

L’edificio che risale alla seconda metà del Quattrocento, sarebbe stato fatto erigere dall’Arciduca Sigismondo d’Austria. Fu sede del “Bergrichter”, il magistrato minerario austriaco, in seguito ospitò molte altre autorità amministrative.


Rinnovato una prima volta nel 1558, nei secoli subì poche modifiche,
è infatti ancora attuale una descrizione risalente ai primi anni del Seicento: «casa granda solerada con caneve, stue, camere, cosine, chiesura, horto, stalla, cortivo con più arbori frutifferi». Il palazzo, uno dei più importanti e più belli dell’intera vallata, è un autorevole esempio di architettura tardo gotica probabilmente di influenza brissinese. Il muro merlato del rivellino s’innalza dirimpetto all’abside della chiesa di San Martino, delineando così il confine del feudo personale del Vescovo di Feltre.

Presenta una chiara forma di fortezza, con tetto spiovente in scandole, banderuola sommitale, due “erker” affrescati agli angoli della facciata principale (detti anche “bay window” o finestra a golfo, elementi tipici delle case dei territori di lingua tedesca realizzati per proiettare all’esterno dell’edificio alcune finestre).

Lo schema delle finestre sulla facciata è simmetrico e viene ripetuto con discrezione sui prospetti est e ovest. Al primo piano è da notare una bifora gotica e il portale anch’esso gotico, a strombatura esterna come quello della vicina Chiesa Arcipretale. Una decorazione ad affresco, sicuramente posteriore e quasi del tutto scomparsa, ornava le finestre con timpani fiorati secondo l’uso tedesco. Sopra il portale si scorge uno stemma, probabilmente della famiglia Welsperg, dove si legge un’iscrizione riferibile ad un restauro: «[reno]vatum MDLVII»; sulla destra scorgiamo invece una pregevole meridiana dipinta con stemmi. Anche tra le finestre del primo e del secondo piano troviamo, disposti su due file, numerosi stemmi che rappresentano i paesi ereditari e i territori di dominio asburgico (sopra la bifora l’Aquila degli Asburgo, conti del Tirolo).

Malgrado i rifacimenti e i restauri, l’interno conserva i propri ambienti originali, con le volte dell’atrio che poggiano su mensole di pietra, le scale coperta da una volta a botte che terminano in un portale in arenaria. Attualmente è sede di mostre permanenti e temporanee sulla storia locale.