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Di cosa si tratta?
La scuola superiore di Primiero, da anni impegnata sui fronti dello studio e della divulgazione delle risorse culturali del territorio, è stata coinvolta in modo naturale in questo progetto grazie al lavoro e alla passione di allieve e allievi, coordinati da un gruppo di insegnanti che sviluppa a scuola assieme agli studenti un percorso dedicato all’approfondimento di arte, storia e cultura dei nostri territori.
Questa è un’attività di ricerca e divulgazione culturale che potrà essere adottata per valorizzare anche altri luoghi di Primiero, grazie alla flessibilità garantita dagli strumenti digitali.
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Tutte le stazioni
Le fontane (fine XIX sec.) di Piazza del Vicinato e di Piazza Pradel, di forma ottagonale, costruite in lastre di pietra, con colonna centrale e bocchette per l’acqua, fungevano un tempo da abbeveratoio per gli animali. Assieme ai lavatoi garantivano l’acqua alla comunità. Nei periodi di siccità le donne lavavano i panni presso le “lisière”, costruzioni in muratura con un ampio locale dotato di caldaie.
L’edificio è impreziosito da due affreschi del 1523: San Sebastiano trafitto dalle frecce e la Madonna con Bambino. L’abilità pittorica fa ipotizzare a un artista di rilievo. Forse sede comunale o abitazione signorile, mostra nella parte alta della finestra il monogramma di San Bernardino: “JHS”, le tre lettere greche del nome di Gesù e un sole raggiante con dodici raggi dal significato simbolico e salvifico.
Sotto uno strato di intonaco, è stato scoperto un affresco raffigurante la Crocifissione, opera del pittore agordino Zanbattista Costoia. L’affresco, della seconda metà del XVII sec., presenta una variante iconografica: ai lati della croce sono raffigurati San Pietro e Sant’Antonio da Padova, anziché i classici San Giovanni e Maria, scelta forse influenzata dal committente Pietro Pelzer.
Il “Canevon”, un piccolo sottopassaggio con volta, collega Via Sant’Andrea a Piazza Asilo. Nel 2003 Max Gaudenzi, artista locale, ne ha affrescato le pareti con vivaci immagini dei mestieri di un tempo: fabbro, contadino, boscaiolo e le leggende del Primiero: “le guane”, “l’om salvàrch”, “la lum del lader”. Un’opera che celebra attraverso il singolare stile di Gaudenzi, il territorio e la sua tradizione.
La chiesa del XIII sec dedicata ai Santi Andrea e Lucano, inizialmente di piccole dimensioni con abside rotonda e portico, fu trasformata in stile gotico nel 1400 e ampliata nel 1700. All’interno, due altari, posti nelle navate laterali, sono dedicati a San Valentino e alla Santissima Trinità, un terzo, in stile barocco, si trova nella cappellina. Di maggior pregio l’altare ligneo a portelle del 1505, di maestranza germanica, custodisce le statue della Vergine, e dei patroni Sant’Andrea e San Lucano.
130mq, colori e immagini che si susseguono da sinistra a destra, sono “I sogni della Bancalonga” che Riccardo Schweizer, artista di rilevanza europea (1925 Mezzano di Primiero – 2004), dipinse nel 1992. È la storia del territorio dal passato al futuro, dove Attila, ritratto come un Minotauro, su un mezzo tra gondola e carro, raffigura l’unione tra Venezia e Primiero. Nell’opera si avverte l’influenza artistica di Picasso e Chagall. Tra i personaggi fantastici: “Caza Beatrik”, le “guane”, le “Smare”.
La campagna tra Siror e Tonadico si dice sia stata sede di un antico insediamento chiamato Piubago, scomparso nel XII sec. Lo storico A. Mazzarotto sostiene che alcune rovine, utensili e una campana ritrovati nella zona, ne confermino l’esistenza. La campana, con iscrizione “Anno Domini Mille”, fu fusa, ma il ricordo vive nello stemma di Siror, nell’immagine della campana e nel nome di Piubago.