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L'affresco di Giangiacomo Römer

TAPPA/7 – parte 5

La commissione per la realizzazione di quest’opera è stata affidata ad un pittore ignoto nel 1555 da Giangiacomo Römer. Si ipotizza che la mano autrice di questo grande affresco sia quella di un artista di area veneta.

Il committente, nonché il protagonista del dipinto, è rappresentato nella parte inferiore, inginocchiato e vestito con un’armatura, la spada e l’elmo, che si trova sul pavimento al suo fianco. Assieme a lui sono raffigurati i due figli maschi anch’essi genuflessi in preghiera. Nel lato opposto, similmente a Giangiacomo, troviamo la moglie Catherine Brandis con le cinque figlie femmine.

Al centro sono dipinti gli antichi stemmi delle famiglie Römer e Brandis a cui segue un’iscrizione che ricorda la dolorosa morte di un figlio maschio e di due figlie femmine, i quali sono identificabili, nella raffigurazione inferiore, tramite delle piccole croci rosse sul capo.

Gli stemmi che troviamo più in alto nella fascia centrale appartengono alle famiglie coinvolte nell’attività mineraria in Primiero: da sinistra a destra Völs-Colonna, Engelhard-Rist, Botsch, Brandis, Neideck e Römer. Altri stemmi più blasonati posti al centro richiamano la famiglia Welsperg, feudataria di tutto il territorio di Primiero dal 1401.

Nella fascia più in alto è raffigurato un sepolcro vuoto su cui siede un angelo sovrastato da Cristo risorto benedicente al centro di un’aurea contornata da nubi. Sempre nella parte superiore, ai lati del sepolcro troviamo l’antico Castel Pietra che è rappresentato sul lato sinistro come Giangiacomo, questo perché in origine il castello era gestito dalla famiglia Römer. Sulla destra, invece, possiamo ammirare la maestosa chiesa pievana di Fiera di Primiero che è volta a rappresentare la religiosità della moglie.

Rivolgi lo sguardo alla destra dell’altare, dove si trova il grande affresco Römer.