TAPPA PRECEDENTE
La canonega vecia
TAPPA/5
Questo edificio nei pressi della chiesetta di San Martino, in passato era la vecchia canonica da qui il nome “canonega vecia” ma ancor prima era con tutta probabilità una scuola e la sede della confraternita di Santa Maria.
La facciata è rimasta invariata dal 1794, con porte in legno e inferriate alle finestre in ferro battuto. Anche i serramenti presentano sulle cerniere le caratteristiche lavorazioni in ferro battuto. L’edificio è costituito da due piani di muratura e da un sottotetto ligneo aperto, parzialmente coperto da un graticcio in legno.
Ai lati della porta di ingresso vi sono due imponenti affreschi speculari raffiguranti la Madonna della Misericordia risalenti alla metà del cinquecento.
La Vergine è ritratta in piedi mentre tiene possentemente il suo mantello per accogliere tutti i fedeli raffigurati nella parte inferiore del dipinto.
Tale iconografia si basa su retaggi giuridici medievali: la cosiddetta “protezione del mantello” che era rivolto in special modo alle donne che si trovavano in difficoltà. Al piano terra è ora allestita e visitabile la “Casa primierotta”, ricostruzione di una tradizionale abitazione valligiana del passato.
Nei pressi del pianoterra, attorno alla porta al primo piano e nell’angolo di sinistra, sono ancora visibili resti di altre decorazioni come bugnati o fasce marcapiano che in origine dovevano rendere ancor più raffinato l’edificio.
Se vuoi raggiungere un suggestivo punto panoramico, segui la strada che sale fino alla chiesetta del Colaor in cima alla collina; ci vogliono 5 minuti e troverai un codice QR anche lassù.