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La Contrada

TAPPA/2 – parte 1

La Contrada – come la chiamano i locali – costituisce la principale via di Fiera di Primiero, ed è stata storicamente sede di molte attività commerciali. Gli edifici presentano spesso dettagli architettonici gotici o affrescature delle facciate, e offrono alla strada il fronte principale, mentre sul retro ospitano spesso orti e pertinenze. Sui portoni di alcuni edifici, si possono trovare fregi o blasoni di famiglie e su qualche architrave appare la scritta: “Christus Nobiscum Stat (“Cristo sta con noi”), realizzate a protezione della casa risalenti all’epidemia di colera del 1836.

Le decorazioni di molti edifici, specialmente quelle rappresentative delle classi più elevate, presentano bugnato, pietra lavorata e decori di facciata mentre le finestre seguono un allineamento regolare spesso ribadito da cornici e fascia marcapiano.

La contrada si divide in due vie: via Garibaldi e via Terrabugio, che arrivano rispettivamente da nord e da sud. La seconda vuole ricordare Giuseppe Terrabugio un importante compositore di musica sacra, nato a Fiera di Primiero nel 1842. Una targa in marmo a lui dedicata è posta presso la sua casa natale, di fronte alla chiesa della Madonna dell’Aiuto.

Fino al termine dell’Ottocento Fiera e la Contrada erano il luogo di molti mercati soprattutto di bestiame. Ancora oggi si tengono in alcuni periodi le tradizionali “Fiere”, ossia un mercato con molte “bancarelle” di diverso genere, che due volte all’anno occupano per tutta la giornata il centro di Fiera.